Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

lunedì 4 novembre 2013

Famiglia Carducci a Piazza / Biografia 2^

Studenti della Regia Scuola Normale "Valfredo Carducci" di Forlimpopoli, 1897*

Biografia del Prof. Valfredo Carducci - Parte 2^

Il Consiglio Comunale del paese del trapanese nel 1868 procede alla nomina, assicurando lo stipendio per la durata di cinque anni ai due maestri Carducci di lire 1.100 annue pro capite. Valfredo raggiunge subito la nuova sede, dove viene accolto con deferenza e stima trovando altri maestri, anch'essi toscani, tra i quali una giovane maestra, Argia Faleni, che Valfredo sposa nell'autunno dell'anno successivo, il 1869. A Monte San Giuliano Valfredo vive per dieci anni e dal matrimonio ha quattro figli: due maschi, Giosuè e Dante; due femmine, Ildegonda (1871-1961) e Clelia (1876-1950). I due maschi muoiono in età giovanissima, continuando la nefasta discendenza maschile nella famiglia Carducci. Nel 1878 Valfredo viene chiamato a dirigere l'Ispettorato Scolastico di Noto (SR), dove gli viene anche affidata la cattedra di lingua e letteratura italiana delle Scuole Normali, non senza problemi burocratici. Infatti, sia per merito che per la calda difesa e il vibrante patrocinio del fratello, supera il licenziamento per mancanza della patente, che non gli era stata richiesta al momento della nuova nomina del ministro De Santis. Da Noto, nel 1884, viene trasferito all'Aquila e dopo un anno a Camerino (MC) dove, nel 1890, gli muore la moglie Argia, che aveva conosciuto a Monte San Giuliano. Da Camerino passa a Forlimpopoli (FC), a insegnare italiano presso la Scuola Normale, della quale è anche il Direttore, ove tra gli allievi (cerchiato nella foto) ha un certo Benito Mussolini che, a quindici anni, nel 1898, consegue la licenza tecnica inferiore e, successivamente, nel 1901, il diploma di maestro elementare. Nelle sue memorie il futuro Duce parla del suo insegnante "... fratello del poeta grande, ci insegnava italiano. Non era un'aquila. Il suo insegnamento si limitava al programma... era buono, indulgente, e ci voleva bene... anch'io lo rispettavo e lo amavo." Qui Valfredo rimane per vent'anni, sino alla chiusura della sua carriera e nel 1910, libero da ogni impegno professionale, si ritira a Piazza Armerina, a vivere i suoi ultimi anni in seno alla famiglia di Ildegonda, una delle figliole nate a Monte San Giuliano. Il 30 aprile del 1919 si spegne nella sua casa di via Mazzini e viene seppellito nel cimitero comunale della "Bellia". Per quanto riguarda l'altro maestro Carducci, quando Valfredo parte da Monte San Giuliano alla volta di Noto, il cugino, Valerio, rimane solo. Già segnato da un'infanzia e una giovinezza entrambe difficili, anche a Monte San Giuliano è scalfito da amarezze e da lunghi anni di lontananza dalla sua Pisa, anche se stimato e rispettato da tutti. La sua vita si conclude nella solitudine di scapolo proprio nel paese siciliano all'età di cinquant'anni, nel 1896. Gaetano Masuzzo/cronarmerina

*Nel cerchietto il quattordicenne Benito Mussolini insieme ai convittori della Regia Scuola Normale Maschile (poi Ist. Magistrale) nata nel 1890 sotto la direzione di Valfredo Carducci.

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