Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

giovedì 21 novembre 2013

Cavalieri di Montesa

Emblema antico dei Cavalieri di Montesa

Nonostante avessero reso grandi servizi al cristianesimo, nel 1307 i Cavalieri Templari furono accusati dal re di Francia Filippo il Bello e dal papa Clemente V di gravi reati e di eresia. Sotto la pressione del Re di Francia furono arrestati, torturati e processati e molti di loro arsi sul rogo. Il re Giovanni II d'Aragona, anche se non aveva dato credito alle accuse, fu costretto a fare altrettando in Spagna e in seguito alla scomparsa dei Cavalieri Templari manifestò l'intenzione di disporre di un Ordine Militare propriamente Aragonese, a somiglianza di quelli che aveva la Corona di Castiglia (Santiago, Calatrava e Alcàntara) in modo da poter impedire la crescita eccessiva dell'Ordine Ospedaliero di S. Giovanni Battista all'interno del suo Stato. Nel 1317 il Re ottenne dal Papa il permesso di creare l'Ordine Militare di Santa Maria di Montesa, dato che la sede dell'Ordine era nel castello e città di Montesa, a 70 Km. a Sud di Valencia. Nel 1400 all'Ordine di S. Maria di Montesa si unì quello di S. Giorgio di Alfama, fondato nel 1201 per la difesa delle terre cristiane dalle incursioni dei Berberi sulla Costa di Tortosa vicino Tarragona (a Nord di Valencia), ma da diverso tempo in grandi difficoltà economiche. L'Ordine così riunito venne rinominato Ordine di S. Maria di Montesa e S. Giorgio di Alfama con l'emblema della croce rossa di San Giorgio sui mantelli e abiti. A questi due dopo qualche decennio si unì anche quello dei Mercedari. L'Ordine di Montesa partecipò attivamente alla Reconquista Cristiana e alle guerre di espansione del Regno d'Aragona e nel 1748 un terribile terremoto causò il crollo del castello-convento di Montesa, dove morirono circa trenta persone. Giorni dopo, un altro terremoto finì di abbattere quello che era rimasto, lasciando il castello-convento inabitabile per sempre. I sopravvissuti, su ordine del re Ferdinando IV, si trasferirono al Palazzo del Tempio in Valencia dove in seguito furono costruiti il convento, la chiesa e il collegio dell'Ordine di Montesa. Gaetano Masuzzo/cronarmerina  

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