Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

domenica 3 marzo 2013

Famiglia Capizzi

D'azzurro, al braccio destro armato al naturale, impugnante per i capelli una testa di leone.
Famiglia di origine lombarda che annovera nel 1151 un barone tale Gigaren di Capitzio (alias Girardo di Capizzi) nella corte del conte Simone Aleramico. 1445 fra' Giovanni de Capisio è testimone di un atto relativo all'elezione del Magistrato cittadino. 1600 Giuseppe Capizzi è socio dell'Accademia Piazzese o dei Curiosi seguaci di Apolline. 1714 il sacerdote Giuseppe si astiene dal celebrare messa per la "Controversia Liparitana", mentre il sacerdote Mario ubbidisce al Re. 1755 Vincenzo è sanzionato dal vicerè Fogliani per l'iscrizione alla Mastra Nobile e giuratoria e negli anni 1756 e 1761 risulta ancora Giurato. 1778 Luigi è possidente a Centova e nel 1788, essendo stato Senatore della Città, per evitare la carcerazione, in  seguito a un ammanco nell'amministrazione comunale, si rifugia in un convento, verrà rilasciato libero dietro una cauzione di 250 onze pagata dal nipote Pasquale Capizzi. 1788 Pasquale e i suoi fratelli sono possidenti a Centova, Fiume di Giozzo, Aliano, Farruggio, Polleri e Censi. 1790 Pasquale è iscritto alla Matra Nobile della Città. 1826 la figlia del barone Pasquale Capizzi, Marianna, risulta sposa di Giuseppe Asmundo Cirino, principe di Gisira. 1929 nasce a Piazza Carmelo Capizzi, Gesuita dal 1944, laureato in filosofia e in lettere specializzato in Storia Bizantina durante un soggiorno in Germania viene ammesso tra i Padri Gesuiti con professione solenne di ubbidienza speciale al Papa, nel 1972 riceve l'incarico presso la Facoltà di Magistero dell'Università di Roma, dal 1979 è decano di facoltà presso il Pontificio Istituto Orientale e il 5 dicembre 2002 muore a Roma.

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